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Le pasture

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Messaggio Da GraficDesign97 Dom Set 18 2011, 17:23

LA PASTURA


La Pastura è assieme all’Esca l’elemento più importante per ottenere i migliori risultati in una battuta di pesca, infatti senza un’adeguata e mirata Pasturazione non ci si può aspettare altro che delle catture sporadiche e casuali.
Compito base della Pastura è quello di far avvicinare nella zona di azione delle nostra lenza i pesci che vogliamo insidiare, ma se utilizzata e realizzata in maniera corretta, riuscirà anche a mantenerli in zona, cosa importantissima specialmente durante una gara di pesca.
In genere qualsiasi tipo di Pastura realizzata risulterà appetibile dai pesci, per cui anche se l’impasto preparato non è dei migliori come ingredienti utilizzati, la cosa più importante è che venga utilizzata nella maniera corretta.
Ovviamente ciò non è valido in competizione perché essendo la distanza tra i concorrenti molto ridotta, il pesce preferirà avvicinarsi e restare nella zona in cui la pastura è migliore.

COMPONENTI DI BASE


Il componente base della Pastura da mare è la Sarda macinata preventivamente con un passa carne e mescolata con del sale doppio da cucina, abbinata ad uno Sfarinato che sceglieremo tra quelli in vendita nei negozi di pesca in base al tipo di pesca che vogliamo effettuare ovvero in base al tipo di pesce che vogliamo insidiare.
Il tutto verrà mescolato insieme con l’aggiunta di acqua di mare nella quantità idonea a conferire la giusta consistenza all’impasto, ed infine ognuno potrà personalizzare la Pastura così realizzata con altri Ingredienti (Farine) Fondamentali e Complementari, e con Aromi Additivi.
Il Sale doppio serve a conservare surgelata la sarda nel caso non venga utilizzata subito, evitando che la stessa si congeli completamente, e soprattutto servirà a far sciogliere più facilmente la sarda in acqua nel momento del suo utilizzo.
La regola generale è quella di utilizzare sale in quantità variabile dal 20% al 40% del peso della sarda utilizzata, a seconda del tipo di pesca che faremo ovvero al tipo di pastura che dobbiamo realizzare: Pastura da fondo, Pastura da mezzofondo, e Pastura da superficie.
Questo tipo di classificazione serve a definire la profondità alla quale la Pastura deve sciogliersi e quindi realizzare la massima azione attirante nei confronti dei pesci.

TIPI DI SFARINATI


Gli sfarinati in commercio, qualunque sia l’azienda produttrice, sono suddivisi in:

Sfarinato da Superficie

Questo Sfarinato è caratterizzato da una grana molto fine studiato appositamente per la pesca in superficie.
La colorazione di tale Sfarinato asciutto si presenta di colore biancastro, molto polverizzato ed al tatto poco consistente, con una piccola percentuale di grani più compatti.
Il profumo è di solito molto gradevole ed ha caratteristiche dolciastre.
Quando bagneremo questo sfarinato, il suo colore diverrà leggermente più scuro, e specialmente se la quantità d’acqua utilizzata è insufficiente, presenterà una certa collosità.
Pertanto la maniera migliore di procedere è quella di aggiungere poco per volta lo sfarinato, ad una base di pastura bagnata abbondantemente.
Questa operazione è molto delicata ed importante perché solo se effettuata nella maniera corretta, ci permetterà di ottenere una pastura che si scioglierà alla profondità desiderata, in particolare in superficie se la realizzeremo molto lenta, oppure al di sotto di questa se la manterremo più compatta.
L’utilizzo di questa Pastura è rivolta alla cattura di piccoli pesci come boghe, castagnole, salpe, latterini, e risulta essere una classica pastura da gara in quanto la pesca di superficie risulta essere vantaggiosa in termini di velocità.

Sfarinato da Mezzofondo

Questo tipo di Sfarinato è caratterizzato da una grana medio fine, ed è l’ideale per la pesca di mezzofondo, ma anche per la pesca di fondo su fondali poco profondi.
La colorazione di questo sfarinato è sempre piuttosto chiara, al tatto poco consistente ed anche in questo caso la grana grossa è presente in percentuale bassissima.
Presenta uno spiccato profumo di formaggio pur non essendo questo il suo componente prevalente.
Una volta bagnato, la sua colorazione assume una tonalità più scura, a causa essenzialmente della presenza di farina di pesce.
Con questo tipo di sfarinato, è importante l’aggiunta di sarda macinata e salata, risultando particolarmente importante quando la pesca è rivolta alle boghe ed ai cefali in acque poco profonde.
Questo tipo di sfarinato è molto adatto all’aggiunta di farina di Gambero nella percentuale di circa il 10%.

Sfarinato da Fondo

Questo tipo di Sfarinato è invece caratterizzato da una grana piuttosto grossa, percettibile anche al tatto, ed adatto esclusivamente alla pesca di fondo.
La colorazione è più scura degli altri due tipi per la presenza di farina di pesce, ed ha un profumo predominante di formaggio.
Il suo utilizzo più indicato è nella pesca al cefalo e al sarago, ed in particolare per la pesca del cefalo sarà importante la presenza di sarda macinata.
Spesso in questo tipo di sfarinato è presente una certa quantità (decisa dall’azienda produttrice in base all’esperienza) di farina di Arachide di cui se ne sfrutta la proprietà slegante, importante per evitare che la pastura diventi eccessivamente collosa, restando quindi abbastanza friabile anche dopo aver aggiunto la sarda macinata.
Anche questo tipo di sfarinato è molto adatto all’aggiunta di farina di Gambero nella percentuale di circa il 10%.
Infine, se impastato e lavorato correttamente, questo tipo di sfarinato può assumere una consistenza molto compatta, tale da poterlo efficacemente utilizzare come Pastella da innescare all’amo.

AGGIUNTA DELLA SARDA MACINATA ALLO SFARINATO



Nella Pastura da Superficie la percentuale di sarda macinata può essere molto variabile a seconda delle abitudini locali del pesce, al tipo di pesce insidiato (ad esempio le boghe ed i cefali di superficie gradiscono molto la presenza della sarda) e soprattutto a scelte personali.
In particolare, la sarda potrebbe anche essere completamente assente in questo tipo di pastura.
Nella Pastura da Mezzofondo e in quella da Fondo, la presenza di sarda macinata e salata è sicuramente essenziale nella pesca del cefalo, e comunque in generale, essa sarà presente in percentuale anche in questo caso dipendente da scelte personali.
In particolare alcuni pescatori preferiscono inserire la sarda macinata in quantità uguale allo sfarinato utilizzato, altri invece preferiscono ridurre la percentuale della sarda al 50% dello sfarinato.

ALTRI INGREDIENTI (FARINE) FONDAMENTALI



In particolare nella Pastura da Mezzofondo e da Fondo, l’aggiunta fondamentale è costituita dal Pane, meglio se tostato, che serve a dare volume allo sfarinato acquistato.
Esistono diversi tipi di Pane, anche a seconda della provenienza regionale, per cui è necessario effettuare una distinzione.
Il comune Pane bianco da tavola, essiccato e macinato più o meno grosso, è sicuramente l’ingrediente maggiormente utilizzato in molte pasture da fondo, in percentuale variabile ma che in alcuni casi può anche superare il 50% del totale dell’impasto.
Questo tipo di Pane oltre a possedere spiccate proprietà leganti e nutritive, è capace di assorbire grosse quantità di acqua, per cui nella fase di bagnatura della pastura dovremo porre molta attenzione, bagnandola poco per volta.
Un modo per ridurre la collosità di questa farina consiste nel tostarlo, il che può essere utile nel caso dobbiamo aggiungere altre farine leganti all’impasto.
Il Pane all’olio è un'altra farina molto utilizzata nella preparazione delle pasture, tenendo conto però che è molto più legante e nutriente del Pane bianco comune.
Il Pan-carrè, privato delle croste, macinato ed essiccato, produce una farina bianchissima, molto fine e legante, valida alternativa al Pane bianco specie quando si vuole utilizzare la pastura per trasportare sul fondo vermi o bigattini meglio se di colore contrastante (ad esempio rossi).
Il Pane integrale, scuro e ricco di fibre, risulta essere il meno legante di tutti ed anche il meno nutriente, pertanto è molto indicato nella preparazione delle pasture da fondo (su fondali bassi) ed in particolare da mezzofondo.
In alcuni negozi di pesca, specie in quelli che trattano le pasture per le acque interne, è possibile trovare il Pane belga, caratterizzato da un colore marrone scuro, assolutamente slegante, utilizzato essenzialmente come elemento di base nelle pasture da mezzofondo, e come elemento non legante in quelle da fondo.
In genere non aggiungeremo mai del Formaggio, perché esso è già presente in quantità più che sufficiente nello sfarinato.
Il Semolino e la farina Gialla possono essere due elementi sleganti molto importanti ad effettuare un’azione bilanciante nei confronti della sarda macinata che al contrario è fortemente legante, specie se povera di sale.
Altro Ingrediente fondamentale sono i Biscotti: in tal caso dobbiamo distinguere tra la farina che si ricava dalla macinatura dei Biscotti secchi e quella che si ricava dai Biscotti grassi.
I Biscotti secchi (ad es. Oro Saiwa, fette biscottate, marie, etc.) non contengono grassi e sono poveri di zucchero, per cui con essi si realizza una farina leggera, poco legante, poco nutriente, ideale per realizzare pasture rivolte alla pesca di minutaglia in superficie o a mezz’acqua; in questi tipi di pasture la percentuale della farina di Biscotti secchi sarà al massimo del 30-40% del totale dell’impasto.
I Biscotti grassi (ad es. frollini, biscotti al cacao, biscotti alle mandorle, etc.) sono ricchi di zuccheri e di grassi, per cui con essi si realizza una farina molto dolce, molto nutriente e fortemente legante, ideale per realizzare pasture da fondo; in queste pasture la percentuale di Biscotti grassi non deve superare il 20% del totale dell’impasto altrimenti otterremo un impasto colloso che tra l’altro sazierebbe il pesce.

INGREDIENTI (FARINE) COMPLEMENTARI



Altri ingredienti che potremo aggiungere alla pastura così preparata, sono la farina di Gamberi, la farina di Arachidi e farina di Canapa in alternativa al Semolino e alla farina Gialla.
La Farina di Gamberi sarà fortemente indicata quando abbiamo intenzione di utilizzare gli stessi Gamberi come esca.
Sicuramente l’efficacia che questa farina possiede in pesca è eccezionale, ma di contro c’è il suo costo piuttosto elevato.
La Farina di Arachidi, di colore marrone chiaro, presenta caratteristiche identiche alla Farina di Canapa.
Entrambe le farine, infatti, essendo ricche di sostanze grasse ed oleose, possiedono spiccate proprietà leganti e nutrienti, e per tale motivo il loro impiego è indicato essenzialmente nelle pasture da fondo, dove comunque la percentuale non dovrà superare il 15% del totale dell’impasto.

AROMI E ADDITIVI



A completare la composizione della pastura possono concorrere, in dosi minime, altre sostanze aromatizzanti e persino coloranti in polvere.
Coriandolo, anice, anice stellato, finocchio, cumino, liquirizia, vaniglia, latte in polvere, sali minerali, proteine, stimolanti di appetito, etc.
Questo componenti non fondamentali, rappresentano quel tocco in più che ogni pescatore agonista e non, cerca di dare alla sua pastura per personalizzarla e renderla appetibile ad una specie di pesci in particolare.
In genere tutte le sostanze aromatizzanti servono a stimolare l’olfatto del pesce, ed il loro utilizzo è da preferirsi essenzialmente nei mesi freddi, mentre dovrebbe essere evitato nei mesi caldi.
Le varie sostanze aromatizzanti sono in vendita nello stato in polvere e come estratto liquido, nei negozi di pesca specializzati ma anche nelle erboristerie in quanto sono spesso ingredienti utilizzati dalle pasticcerie.
Descriviamo qualcuno di questi aromatizzanti.
La Vaniglia, ad esempio, è un potente dolcificante usato molto in pasticceria, che può essere utilizzato in dosi piccole ( minori del 10%) in quelle pasture indirizzate alla minutaglia in superficie e a mezz’acqua.
Il Cumino è invece una sostanza con caratteristiche stimolanti e digestive.
Il Coriandolo è un potente stimolante, spesso usato nella pesca dei cefali a fondo, è indicato esclusivamente nei mesi freddi.
La regola generale è quella di non esagerare con questi additivi, evitando di cadere nella tentazione di forzare le dosi pensando di aumentare l’efficacia della pastura: essi vanno utilizzati singolarmente o al massimo a coppie, per evitare di creare un miscuglio che allontani il pesce anziché avvicinarlo.

BAGNARE LA PASTURA



Questa operazione è molto delicata ed importante perché solo se effettuata nella maniera corretta, ci permetterà di ottenere una pastura che si scioglierà alla profondità desiderata.
Il sistema migliore consiste nel preparare la Pastura direttamente sul luogo di pesca, utilizzando un grosso contenitore possibilmente circolare, in cui scioglieremo la sarda macinata con dell’acqua di mare ed aggiungeremo gradualmente lo sfarinato scelto, fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Col passare del tempo la Pastura tende ad asciugarsi e quindi ad indurirsi, la consistenza ottimale sarà raggiunta quando riusciamo a maneggiarla bene e tende a compattarsi se pressata nel palmo della mano.
Se avremo conferito alla Pastura tale consistenza ottimale, allora potremo stabilire la profondità alla quale vogliamo che si sciolga completamente, stringendo od allentando la pallina di pastura nella nostra mano prima di lanciarla in acqua.
In questo modo potremo facilmente adattare la pasturazione alle migrazioni verticali che il pesce effettua durante il periodo di pesca, dovute a vari motivi fra cui le condizioni meteorologiche, la corrente e la situazione della marea.
Quanto detto risulta particolarmente rivolto alla pesca a Fondo ed a Mezz’acqua, mentre per la pesca di Superficie, la preparazione della pastura è piuttosto semplice, dovendo sciogliersi praticamente al contatto con l’acqua o comunque entro pochi centimetri dalla superficie.
Per la pastura di Fondo, bisogna invece tenere in considerazione anche un ulteriore problema legato alla conformazione del fondale.
Infatti in una scogliera, è facile che la pastura finisca tra gli anfratti più profondi tra gli scogli sul fondale, attirando dietro di se il pesce, che quindi si disinteresserebbe dell’esca sull’amo, allontanandosi dallo stesso.
In questi casi o comunque quando notiamo che l’effetto di richiamo della pastura non è buono, dobbiamo optare per far sciogliere la pastura prima dell’arrivo sul fondo.
Al contrario, nel caso di un fondale piatto, risulta più conveniente far lavorare la pastura a diretto contatto col fondo, conferendo alle palline di pastura un consistenza molto compatta, e lanciandone in abbondanza.

ARTIFIZI : IMPIEGO DI SABBIE



Alla pastura, dopo averla già bagnata, potremo aggiungere della sabbia per appesantirla, per aumentarne la quantità oppure per renderla più compatta.
Se ad esempio ci accorgiamo che nella zona di pesca ci sono forti correnti, potremo utilizzare la sabbia per appesantire le palle di pastura in modo che le stesse raggiungano velocemente il fondo.

FAI DA TE: LE GIUSTE DOSI



Allo stato attuale basta entrare in un negozio di pesca per poter acquistare lo sfarinato adatto al tipo di pesca che intendiamo effettuare: ne troviamo di tutti i tipi, alcuni di base altri già contenenti gli additivi più indicati.
Trattasi di pasture nate dalla collaborazione delle aziende produttrici con i Campioni del settore agonistico, e quindi sulla loro qualità ed efficacia in pesca non ci sono dubbi.
Alla luce di quanto detto, è spontaneo chiedersi: ma conviene prepararsi le pasture da soli?
Sembrerebbe proprio di no, ma tuttavia la preparazione personale della pastura è un’esperienza importante che ogni pescatore sportivo dovrebbe provare almeno per poter meglio capire quelle che sono le caratteristiche dei vari ingredienti utilizzabili, ed osservarne il comportamento in pesca.
In questo caso, tutto quello che occorre, oltre agli ingredienti e solo del tempo libero e buona volontà.
All’inizio sarà opportuno cominciare a realizzare ricette semplici che portano in conto non più di 5 ingredienti: sarda, pane, formaggio, biscotti, arachidi (o canapa), tenendo conto che la percentuale maggiore sarà occupata dalla sarda e dal pane.
Poi dopo aver trovato una composizione ottimale potremo cominciare ad aggiungere un additivo per ogni prova che vorremo effettuare e testarne il comportamento in pesca, effettuando anche un confronto.

LA PASTURAZIONE



Pasturare bene equivale a pescare bene.
Per poter pasturare bene è necessario porre attenzione ad alcuni fattori: la corrente, la presenza del pesce, la profondità del fondale e quella a cui staziona il pesce che stiamo insidiando.
Solitamente si inizia lanciando in acqua nella zona in cui intendiamo calare la lenza, e un po’ più distante da tale zona, un grosso quantitativo di pastura variabile da 500 gr ad 1Kg, per poi ridurre velocemente tale quantitativo col passare dei minuti, quando il pesce è ormai in zona.
A questo punto dovremo solo mantenere pasturata la zona lanciando in acqua piccole palle di pastura, grandi quanto una nocellina, in maniera regolare ma senza eccedere per evitare l’effetto negativo di spaventare o saziare il pesce.
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